Comunicazione non verbale: “dedurre la personalità con uno sguardo”…
Ciao,
molte persone pensano di riuscire ad interpretare alla perfezione il linguaggio non verbale degli altri e da questo dedurne dei tratti di personalità…tu sei fra queste?
Questo è dovuto al fatto che utilizzi (e utilizziamo) te stesso per fare un confronto e “leggere nella mente altrui”.
Per tanto se conosci una persona che è vestita come te, e che ascolta la stessa musica ti verrà in automatico pensare che anche lui ami altre cose che piacciono a te.
In media ci mettiamo meno di 3 secondi per farci una idea di come si comporterà il nostro interlocutore…e questo lo sanno un po’ tutti…ma perché? Semplice, per la tua sopravvivenza.
Riuscire a comprendere se la persona che hai davanti possa essere un possibile nemico oppure un partner con cui accoppiarsi…è la stessa cosa che fanno tutti gli animali da sempre…
Tuttavia ti ho anche già parlato del “nemico numero 1” di quella che i Piennellisti chiamerebbero “calibrazione”. Cioè della tuia abilità di dedurre stati interni del tuo interlocutore attraverso comportamenti esterni.
Ed è proprio un professore che si occupa di cognizione sociale, Neil Macrae, a ribadire lo stesso concetto. Quando siamo a chiamati a valutare la personalità di uno sconosciuto tendiamo a proiettare parti della nostra personalità…
…e più la persona che andiamo a valutare ci assomiglia più la proiezione diventa forte. Quindi se una persona è vestita come me, ha più o meno la mia età, tenderò ad attribuirle parti della mia personalità.
La psicologia sociale ha studiato approfonditamente il fenomeno degli stereotipi del pregiudizio…arrivando alla conclusione che sia inevitabile attivare questi schemi di pensiero…
Se sei un appassionato di comunicazione e di PNL adesso ti starai chiedendo: “ma come diavolo faccio allora a pretendere di calibrare sul serio?”. La risposta è semplice da dire ma difficile da fare…”resta basato su i tuoi sensi” o sensorialmente basato…Ecco un esercizio con gli sconosciuti:
1- Vai in un posto pubblico (bar, stazione, aeroporto, metropolitana, ecc.).
2- Descrivi la personalità di un soggetto che vedi. Questa descrizione falla “a mente libera”. In teoria sarà quella più zeppa di stereotipi e proiezioni.
3- Rivedi la descrizione (meglio se la scrivi o la detti ad un tuo amico) e guarda che cosa è davvero sensorialmente basato. Come hai fatto a capire quel dato tratto di personalità? da dove deriva quella descrizione?
4- Cerca tutte le cose che puoi dire con sicurezza su quella persona. Ad esempio: “vedo la fede, con tutta probabilità è sposato”…
5 – Ripeti la descrizione personologica alla luce dei nuovi dati sensorialmente basati.
Ti accorgerai di non poter dare descrizioni precise al 100% perché altrimenti saresti un mago? ma questo semplice esercizio ti aiuterà a distinguere quando… stai proiettando e applicando stereotipi a quando stai realmente calibrando.
Qualcuno potrebbe pensare: “e allora il meccanismo evolutivo?”…è utile ma solo per quelle funzioni vitali come, attacco/fuga e l’accoppiamento… ma non per tutte le fini distinzioni che la moderna società detta…
Fammi sapere che cosa ne pensi lascia un commento qui sotto!
A presto
Genna
credo anch'io dovrebbe essere quello…
Ciao Doc,
si…il nostro discorso potrebbe essere spostato sul secondo specchio, se non ricordo male…quello del giudizio.
Mai sentito parlare degli specchi esseni? 😉
Ciao Alfredo,
in teoria si…ma la teoria non è la reltà per cui 😉
Genna
Ma dovrebbe succedere a tutti di attribuire alle persone tratti di personalità simili ai miei? A me non succede tranne che con l'altro sesso.