Milton Erickson: sviluppare la creatività …l’atto terapeutico come atto Creativo…
Di creatività ne hanno parlato in molti ma pochi come Milton H. Erickson ne hanno fatto una terapia ed uno stile di pensiero.
Nel corso dell’ultimo secolo sono molti gli studiosi che si sono dedicati alla “mente intuitiva”, ” pensiero laterale e divergente”… in pratica creatività…
Scopo di questo articolo è mostrarti come espandere il tuo intuito, partendo dalle considerazione sulla mente creativa di Milton Erickson… e anche darti la possibilità di fare un esercizio preziosissimo…
Se segui il blog…sai che non amo le cose “troppo campate in aria”…ed è per questo che parleremo di creatività ericksoniana leggendo Milton Erickson.
La creatività di cui voglio parlarti è intesa come una espressione del pensiero analogico emozionale… che neurofisiologicamente connesso alle funzioni del tuo emisfero destro…come linguaggio primordiale…
…i sensi parlano questo linguaggio…che viene poi mediato dalla tua parte razionale (emisfero sinistro) in una comunicazione digitale quindi logica.
La creatività è quindi, secondo questo ragionamento,una funzione inconscia della mente…che, attraverso il giusto training è possibile attivare ed espandere!
So che conosci il concetto di Zona di Comfort… ma che cosa accade quando “i nostri riferimenti” vengono a mancare? cioè quando sei spinto e/o accompagnato fuori dalla tua Zona di Comfort?
Sviluppi uno Stato Modificato di Coscienza…ne è un esempio lo spostare continuo di determinati prodotti all’interno dei supermercati…te ne sei mai accorto?
Nei grandi supermercati cambiano spesso la posizione di determinate cose…in questo modo, togliendo dei riferimenti, entri in uno SMC …e i colori e le scritte(che sono studiati) ti persuadono meglio :-O
Questo è lo stesso meccanismo che spinge le persone adatti creativi…Milton Erickson vedeva il cambiamento come un atto intuitivo di “riempimento di questo vuoto” da lui stesso creato…scardinando i quadri di riferimento…
“il momento creativo è dunque un vuoto nello schema abituale della propria coscienza” (Rossi in Erickson &Rossi, 1980, pag. 513)…ecco il dialogo fra Rossi ed Erickson:
R: dunque più che con le effettive parole, il terapeuta lavora sempre su un quadro di riferimento. In ipnoterapia quando parli ad un paziente, in realtà ti rivolgi al suo quadro di riferimento.
E: E’ con i quadri di riferimento che hai a che fare.
R: Le tue parole cambiano il suo quadro di riferimento?
E: impieghi le sue stesse parole per alterare il modo in cui il paziente accede ai suoi svariati quadri di riferimento.
R: la risposta terapeutica è questa: avere accesso ad un nuovo quadro di riferimento.
E: Si, raggiungere un nuovo quadro di riferimento.
Mamma mia…da questo breve scambio di battute ci si potrebbe modellare gran parte della PNL…non trovi? 😉
Erickson era solito creare nuovi “quadri di riferimento”smontando quelli vecchi con: confusione, ambiguità,vaghezza del linguaggio, giochi di parole..ecc…tutto questo crea un “vuoto creativo”.
Poi faceva si che questo nuovo modo di vedere le cose fosse estremamente affascinante per il paziente,per fare in modo che lui stesso cercasse la propria intuizione…
Ecco un esercizio che consigliava Erickson per sviluppare il proprio intuito era questo:
1) prendi un libro appena uscito di un autore bravo.
2) Leggi per primo l’ultimo capitolo.
3) Fai congetture in tutte le direzioni possibili.
4) Leggi il penultimo capitolo…e ripeti i primo 3 punti…
Erickson nel “la mia Voce ti Accompagnerà” (e anche in altri scritti) parla di usare questo stratagemma per addestrare e affinare il proprio intuito.
Io l’ho fatto…e mi sono divertito un mucchio 😉 e sono convinto che possa essere utilissimo anche a te.
Ora scappo che devo andare alla riunione ufficiale del mio nuovo progetto formativo!
Ricordati di lasciarmi un commento e/o iscriverti ai mieiFeed…
A prestoGenna
Ps. L’idea del post è tratta dall’articolo “La mente intuitiva riflessioni ericksoniane” del Prof. Stefano Laurini docente della scuola di psicoterapia ipnotica AMISI
PPs. Ho usato spesso le parole intuito e creatività in modo interscambiabile…per sottolineare l’intuito come sia come causa che come effetto della creatività…e non come fenomeno parapsicologico.
Giustissimo Pasquale
hai afferrato al volo
uno dei concetti più importanti
che volevo trasmettere con questo
articolo…
Grazie
Genna
Ciao Gennaro,
questo articolo mi è piaciuto tremendamente perché ho appreso alcune cose importanti che non sapevo. E ho compreso, per esempio, perché i viaggi facciano tanto bene alla propria creatività e rinascita interiore rompendo gli schemi abituali e facendo esplodere la creatività e quindi anche le proprie risorse interiori,liberando energie immense bloccate nell’inconscio personale. Insomma fanno espandere il cervello eliminando indirettamente le rimozioni inconsce. Un abbraccio
Pasquale Foglia